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Il libro ricorda i piloti e le personalità che popolavano il frenetico mondo delle corse automobilistiche di Formula 3 nei giorni più inebrianti degli anni Sessanta.
In quei tempi la corsa allo spazio si stava facendo incandescente. Si diffondevano la pace e l’amore libero. Le minigonne si diffondevano in High Street. Bob Dylan si sentiva già una rolling stone e Martin Luther King aveva un sogno. La scena della moda psichedelica di Londra era in pieno fermento. Era un periodo in cui il mondo si lasciava andare. Letteralmente.
In mezzo a tutto questo c’era un gruppo di giovani aspiranti piloti che contribuirono a rendere la Formula un’esperienza memorabile sia per i partecipanti che per i tifosi.
Le griglie di partenza erano piene di queste giovani speranze ambiziose e agguerrite che sfrecciavano su alcuni dei circuiti più iconici della Gran Bretagna e dell’Europa continentale, il tutto condito dalla gloriosa colonna sonora generata da quei motori da 1 litro ad alto numero di giri. Non per niente furono battezzati “Gli urlatori”.
Le corse automobilistiche degli anni Sessanta erano in perfetta sintonia con questi tempi che cambiano. Caschi e tute erano obbligatori. Le livree degli sponsor cominciavano a sostituire i colori nazionali.
Le auto si erano evolute passando dalla forma a sigaro con le ali a quella a cuneo con le ali. Erano arrivati i radiali e gli pneumatici slick. Le gare, oltre a essere estremamente eccitanti, erano anche molto pericolose e le tragedie colpirono la Formula da 1 litro in molte occasioni durante i suoi sette anni di vita.
