Descrizione prodotto
Editoriale #17
1750: un numero, mille emozioni
L’amore viscerale per le auto d’epoca, e in particolare per quelle con il marchio Alfa Romeo, è un fenomeno complesso che combina storia, design, esperienza di guida, esclusività, nostalgia, comunità e innovazione. Queste vetture non sono solo macchine, ma simboli di un’epoca e di un’arte automobilistica che continua a ispirare e affascinare generazioni di appassionati. E poi guidare un’auto d’epoca è un’esperienza unica che non può essere replicata dalle auto moderne. Il contatto diretto con il veicolo, la necessità di conoscere ogni sua caratteristica e di essere in sintonia con la meccanica, crea un legame profondo tra l’auto e il guidatore.
Con queste parole voglio anticiparvi lo spirito di un articolo doppio a tema 1750. Come nella pagina di una pubblicità dell’epoca che trovate pubblicata nella pagina accanto, partendo da una 6C 1750 Gran Sport Spider carrozzata Zagato del 1931 e i suoi riti per metterla in moto e poi guidarla nelle strade di oggi, per arrivare alla Berlina simbolo di un’epoca, la 1750 della fine degli Anni ’60. Mentre la copertina di questo numero è dedicata alla più longeva vettura prodotta dalla Casa del Biscione, 28 anni di carriera, la Spider IV serie, un modello che tanti di noi vorrebbero nel proprio garage per poi farci un giretto col vento fra i capelli. Rimanendo sul tema delle classiche, la Giulietta Ti della seconda metà degli Anni ’50 era il sogno di tutti gli italiani alle prese con il miracolo del boom economico, in tanti l’hanno avuta e qualcuno se l’è pure ricomprata a distanza di tanti anni, bianca, proprio come allora.
Un salto negli Anni ’90 ci fa riscoprire una “famigliare” che si fregiava dello stemma del Quadrifoglio, verde, La 33 Sport Wagon 1.7 16V da 137 CV: un motore che è tutto un programma in una carrozzeria di tendenza… roba chic. Quarant’anni sono tanti? Sono pochi? Comunque vanno festeggiati così abbiamo fatto un articolo sull’Alfa 90, l’ammiraglia che è durata poco nei listini, troppo uguale all’Alfetta che doveva sostituire, ma i numeri li aveva.
Concludiamo questo editoriale con un ringraziamento speciale a voi, i nostri lettori, che continuate a supportarci e a condividere con noi questa straordinaria avventura editoriale.
Buona lettura e buon viaggio sulle strade della passione.