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ll giornalista Giampaolo Grossi racconta una delle più importanti vittorie del Mantovano Volante. Ottantacinque anni fa il trionfo assoluto dell’uomo sulla macchina, in una pagina di sport che fonde le prodezze dei piloti in pista con il particolare contesto storico in cui essa viene scritta.
ll 42enne Tazio, è apparentemente al tramonto dopo aver vinto tutto, segnato nella mente e nel fisico da incidenti e cicatrici: eppure, quel 28 luglio 1935, nel grigiore del Nürburgring, si prende la scena che avrebbe dovuto essere di Caracciola, Fagioli, o del giovane Von Brauchitsch con le Mercedes o magari di Rosemeyer, Varzi e Stuck con le Auto Union. Tra le innumerevoli perle di una carriera leggendaria, quella conquistata al Gran Premio di Germania contro gli squadroni tedeschi e i loro bolidi argentati è la più grande e celebrata vittoria del Mantovano Volante a bordo di un’auto. La ottiene con la P3 ceduta a Enzo Ferrari, migliorata nell’aerodinamica e con dieci cavalli e venti chilometri orari in più nell’acceleratore.