Descrizione prodotto
Mike Spence è stato uno dei piloti più amati e apprezzati nelle gare di gran premio negli anni ’60. Amico fedele, e compagno di squadra, di Jim Clark, Mike ha anche corso per BRM ed Emeryson in Formula Uno, e, nelle competizioni di vetture Sport, ha guidato l’iconica Chaparral 2F. Era considerato un eccellente pilota e collaudatore, con una autentica empatia meccanica. Era al suo apice quando rimase ucciso in una sessione di prove all’Indianapolis Motor Speedway il 7 maggio 1968, alla guida di una Lotus 56. Non ci sono molti vincitori di due gare di Formula Uno che non hanno meritato una biografia pubblicata di qualsiasi tipo, ma finalmente quest’uomo modesto, laconico e tranquillo ottiene l’attenzione che merita, in quella che è la definitiva e unica biografia autorizzata. Egli non è stato un semplice pilota “numero due” di Jim Clark, Phil Hill o Jackie Stewart; era un uomo che lavorava nell’ombra per ottenere le migliori prestazioni per tutti coloro per cui correva. Il pluripremiato autore, Richard Jenkins, fa seguito al suo libro di debutto – Richie Ginther: Motor Racing’s Free Thinker – con tutti i tratti distintivi che hanno visto il suo primo libro vincere numerosi premi: una approfondita ricerca, una narrazione equilibrata, ponderata, fluida e dettagliata, e numerose foto, mai viste prima, comprese alcune della collezione personale di Mike. Con i contributi della vedova di Mike, di suo fratello e del suo ex meccanico, sono presenti tanti e curiosi aneddoti sulla vita privata di Mike. È una testimonianza di quanto Mike fosse stimato tra i suoi pari – personaggi del calibro di Richard Attwood, Jim Hall, David Hobbs, Alan Rees e Sir Jackie Stewart, e molti altri – tutti coinvolti nell’aiutare a raccontare la storia di Mike, che ora esce dall’ombra.
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